Riapertura scuole superiori in tutta Italia dal 1 febbraio: Sud vuole rimanere in Dad e scioperi degli studenti a Napoli

Dal primo febbraio riprendono le lezioni presenziali alla secondaria di secondo grado anche nelle regioni che non avevano autorizzato il rientro cioè Veneto, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sardegna permanendo i limiti del 50% e fino al 75% e la presenza quindi a turni. In Sicilia il rientro avverrà i due fasi: lunedì 1 febbraio rientreranno in classe gli studenti di seconda e terza media, quelli delle scuole superiori invece riprenderanno l’8 febbraio. Ma accade che,  proprio in Sicilia, nello specifico a Palermo, molte famiglie tengano i figli a casa anche nei cicli inferiori: i genitori sono preoccupati dalla presenza di positivi a scuola e si sono anche organizzati in un gruppo Facebook facendo pressioni sulla giunta Musumeci e sostenendo che i bambini debbano avere diritto alla scelta. La stessa tesi sostenuta in Puglia dal presidente Emiliano: l’80% degli studenti è in DAD didattica a distanza. Anche Calabria e Campagna unite nel sostenere che oggi non ci siano le condizioni per il rientro. Ed è proprio a Napoli che sono annunciati domani manifestazioni e scioperi al liceo Vittorini, al Sannazzaro, al Fermi-D’Adda ma in settimana anche altre scuole dovrebbero protestare con il boicottaggio del rientro in classe e non collegandosi alle lezioni a distanza. Nella giornata di domani non torneranno in aula gli studenti del Vico dove è in programma la sanificazione a seguito dell’occupazione effettuata dai ragazzi nei giorni scorsi. In Campania e a Napoli le scuole superiori sono chiuse ed esclusivamente in Dad dal 16 ottobre 2020 per un’ordinanza emessa dalla Regione Campania e il rientro per il 1 febbraio 2021 è stato deciso a seguito della pronuncia del Tar Campania che ha accolto nelle scorse settimane il ricorso presentato da gruppi di genitori No Dad.  Si rientra quindi per ordinanza, ma diversi licei continueranno a distanza. E così diverse scuole di Avellino. A Castellamare di Stabia e Piano di Sorrento sono intervenuti i sindaci per richiudere le scuole. Molto fermento in proposito quindi e poca aderenza alle direttive del governo che di contro invece si è sempre mostrato contrario a limitare le lezioni in presenza nelle superiori nelle zone arancioni e il 17 gennaio il Comitato tecnico scientifico  ha confermato che si può tornare a fare didattica in presenza tra il 50 e il 75 per cento degli studenti in aula.

Attendiamo in settimana gli effetti delle nuove ordinanze.

Ilaria Montenegri

Articoli recenti