A SCUOLA CON L’AVVOCATO

All’esame di maturità gli studenti non si troveranno come davanti a un tribunale.

Lo ha spiegato ieri il presidente dell’associazione nazionale dei presidi Antonello Giannelli, ribadendo che la commissione saprà essere comprensiva delle difficoltà vissute nel corso dell’anno. Se per i maturandi le parole sono dunque tranquillizzanti, per docenti e dirigenti scolastici si tratterà invece di prepararsi ad andare a scuola… con l’avvocato.

Incredibile ma vero, a leggere le notizie relative al mondo della scuola sembra di trovarsi di fronte a contenziosi continui, per affrontare i quali in migliaia sembra proprio che dovranno fare ricorso alle vie giudiziarie.

Il primo fronte caldo è relativo alla rotazione dei dirigenti scolastici, per i quali si trovano a decidere le assegnazioni i dirigenti regionali. La questione era emersa nei giorni scorsi, dopo che la Corte dei Conti aveva rilevato la mancata applicazione della disposizione. La novità di queste ore è che il ministero dell’istruzione ha indicato ai dirigenti regionali come criterio prioritario per il conferimento delle assegnazioni la conferma degli incarichi ricoperti alla scadenza del contratto. prevista il 31 agosto 2021.

Il problema è che, pur applicando la circolare ministeriale, i dirigenti regionali chiamati ad osservarla non sono esenti da eventuali responsabilità in caso di ricorsi. Il problema è che l’assegnazione della sede non prevede la valutazione dei titoli. I dirigenti scolastici che quindi restino esclusi dall’assegnazione di un incarico in una determinata sede in scadenza, soprattutto se in possesso di titoli maggiori, potrebbero avere tutti gli argomenti per impugnare i provvedimenti di conferma del precedente dirigente.

In particolare in questo caso i direttori generali degli uffici scolastici regionali potrebbero andare incontro anche a responsabilità penali, qualora non avessero applicato il principio della rotazione e la decisione venisse contestata.

I dirigenti scolastici esclusi possono infatti ricorrere al giudice del lavoro o presentare un esposto alla Procura della repubblica, tramite il quale l’interessato potrebbe sempre porre in evidenza il comportamento omissivo del direttore generale dell’ufficio scolastico regionale. Insomma, sembra proprio che i poveri dirigenti regionali debbano iniziare a cercarsi un buon avvocato.

Recenti sentenze intanto hanno ridato speranza ai ben 30mila diplomati magistrali cancellati dalle Gae e licenziati in base alle sentenze negative davanti alle magistrature superiori. Anche la Cassazione aveva confermato tale decisione ma, nei giorni scorsi, sono arrivate invece sentenze opposte da parte dei tribunali. La questione resta controversa e, ancora una volta, si tratta di fare i conti con la legislazione.

Sembra che non abbiano più bisogno di fare ricorso i candidati bocciati a un concorso e ai quali una norma impediva l’iscrizione a una diversa selezione. La norma infatti è stata (finalmente) annullata. Per un fronte disinnescato, se ne sta aprendo un altro.

Ai docenti non piace proprio il corso obbligatorio per il sostegno agli alunni con difficoltà inserito per il prossimo anno scolastico. Lo scontento dei ben 500mila insegnanti interessati sta montando. Forse in questo caso non si ricorrerà alle vie legali. Ma di questa nuova tegola abbattutasi sul nuovo anno scolastico in tanti avrebbero fatto volentieri a meno.

Direttore Dott. Alberto Barelli

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