Manovra 2023, cambiano i requisiti di Opzione Donna, oggi il testo trasmesso al Parlamento. 

La Legge di Bilancio arriverà oggi alla Camera: a questo punto tutte le misure previste, grandi e piccole, acquisteranno la loro completezza, nei dettagli normativi ma anche negli importi, con costi e coperture.

Ci sono delle novità dopo l’ultima limatura del testo.

L’ultima versione della manovra è arrivata a 155 articoli.

Come segnala La Repubblica, proroga di un anno, quindi fino alla fine del 2023, per Opzione Donna, ma cambiano i requisiti e la platea dei beneficiari si restringe ad appena 3mila uscite.

Oltre a maturare 35 anni di contributi alla data del 31 dicembre 2022, il requisito anagrafico viene alzato a 60 anni.

Il riconoscimento dell’uscita anticipata è limitato a tre categorie: chi assiste un coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap, chi ha una invalidità uguale o superiore al 74%, chi è stata licenziata o lavora per un’impresa per la quale è attivo un tavolo di crisi.

Confermato l’anticipo per chi ha figli, un anno per ciascun figlio con massimo di due, quindi fino a 58 anni.

L’esercizio provvisorio

Aleggia proprio lo spettro dell’esercizio provvisorio, uno scenario che si vuole evitare visto le ripercussioni drammatiche che potrebbe avere sui conti pubblici già gravati da un enorme debito.

Tutto il calendario sarà compresso: audizioni in un paio di giorni, emendamenti da presentare prima dell’Immacolata, via libera della Commissione Bilancio tra il 19 e il 20 dicembre per l’approvazione a Montecitorio il 23 dicembre, poi un passaggio blindato al Senato per arrivare al via libera definitivo a ridosso del 31 dicembre.

L’anno scorso il governo Draghi approvò la manovra il 28 ottobre in Consiglio dei Ministri e fu presentata al Senato l’11 novembre.

Il testo fu poi approvato dal Senato, con modifiche, il 24 dicembre e “ratificato” dalla Camera il 30 dicembre.

L’esercizio provvisorio del bilancio è una misura straordinaria prevista dalla Costituzione.

L’articolo 81 prevede due condizioni: primo, che la misura sia autorizzata formalmente da una legge; in secondo luogo l’esercizio provvisorio può durare al massimo quattro mesi (la proroga può avvenire solo all’interno di questo intervallo di tempo).

Durante l’esercizio provvisorio la spesa pubblica è permessa “per dodicesimi“: in ogni mese, cioè, è utilizzabile un dodicesimo delle poste previste nei capitoli di progetto di bilancio.

Eccezione prevista per le uscite obbligatorie, come quelle per gli stipendi al personale statale.

L’ultima volta che è stato approvato l’esercizio provvisorio è stato nel 1988 con il governo Goria (per tre mesi).

BOZZA LEGGE DI BILANCIO: https://www.orizzontescuola.it/wp-content/uploads/2022/11/Legge-bil-23.pdf

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